Capitolo 15: Malsamoj inter versioj

El La bona lingvo
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normalmente si conserva solo quando l'eufonia lo richiede, si deve mantenere quando
 
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serve a specificare meglio nella parola composta il concetto della prima parte.
 
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'''''15.2 PARTICELLE PRONOMINALI'''''
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Una caratteristica dell'italiano e'quella di usare tante particelle pronominali, cioe' parolette che sono antichi pronomi latini coniugati all'accusativo [me = ioall'accusativo] al dativo {mi = io al dativo] ecc. Traducendo dall'italiano, è necessario sempre esplicitare il senso delle particelle pronominali italiane, come negli esempi che seguono:
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''Alessandro voleva me''<br>
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'''Aleksandro volis min '''<br>
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''Carlo mi vede (vede me)''<br>
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'''Karlo vidas min'''
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''egli ti salutava (salutava te) ''<br>
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'''li salutis vin '''
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'io ti manderei (manderei a te) il libro''<br>
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'''mi sendus al vi la libron'''<br>
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''Pietro lo accolse (accolse lui) freddamente''<br>
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'''Petro akceptis lin malvarme'''<br>
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''Maria le scrisse (scrisse a lei) una lettera''<br>
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'''Maria skribis al ŝi leteron'''<br>
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''le scriverò (io scriverò a Lei = a te) a lungo''<br>
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'''mi skribos al vi longe'''<br>
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''le troverai (tu troverai esse)''<br>
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'''vi trovos ilin'''<br>
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''laviamoci! (noi laviamo noi!)''<br>
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'''ni lavu nin!'''<br>
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''egli ci darà (darà a noi) due mele''<br>
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'''li donos al ni du pomojn'''<br>
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''non ci credo (io non credo a ciò: ciò = tio)''<br>
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'''mi ne kredas je tio'''<br>
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''vi punirò (io punirò voi)''<br>
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'''mi punos vin'''<br>

Kiel registrite je 23:29, 8 Feb. 2022



15.1. PAROLE COMPOSTE

Il numero delle radici che deve apprendere chi studia l'esperanto è considerevolmente inferiore a quello che è necessario apprendere studiando altre lingue, per l'uso che si fa in esperanto, oltre che di prefissi e suffissi, di parole composte.

Per tradurre il vocabolo italiano scrivania, che ha in se” i due concetti di tavolo e di scrittura, si uniscono le due parole corrispondenti in esperanto e si ottiene skribo-tablo, che significa appunto scrivania.

Come si vede, la parola principale (ossia quella determinata) sta dopo; la secondaria (ossia quella determinante) sta prima. L'ordine delle parole composte in esperanto è dunque per lo più inverso a quello italiano, in cui creiamo parole di questo tipo: il grattacielo, l’asciugamano, il cacciavite.

librovendejo
libreria
(libro libro, vendejo negozio)

radioaparato
apparecchio radio
(radio radio, aparato apparecchio)

skribmaŝino
macchina da scrivere
(skribi scrivere, maŝino macchina)

maŝinskribo
scrittura a macchina
(skribi scrivere, maŝino macchina)

lipharoj
baffi (peli delle labbra)
(lipo labbra, haro pelo, capello)

antaǔvidi
prevedere
(antaǔ avanti, vidi vedere)

multenombra
numeroso
(multe molto, nombro, numero)

unutaga
di un giorno
(unu uno, tago giorno)

unuataga
di del primo giorno
(unua primo, tago giorno)


Da questi ultimi esempi vediamo come la desinenza della prima parola, che normalmente si conserva solo quando l'eufonia lo richiede, si deve mantenere quando serve a specificare meglio nella parola composta il concetto della prima parte.


15.2 PARTICELLE PRONOMINALI

Una caratteristica dell'italiano e'quella di usare tante particelle pronominali, cioe' parolette che sono antichi pronomi latini coniugati all'accusativo [me = ioall'accusativo] al dativo {mi = io al dativo] ecc. Traducendo dall'italiano, è necessario sempre esplicitare il senso delle particelle pronominali italiane, come negli esempi che seguono:


Alessandro voleva me
Aleksandro volis min
Carlo mi vede (vede me)
Karlo vidas min egli ti salutava (salutava te)
li salutis vin 'io ti manderei (manderei a te) il libro
mi sendus al vi la libron
Pietro lo accolse (accolse lui) freddamente
Petro akceptis lin malvarme
Maria le scrisse (scrisse a lei) una lettera
Maria skribis al ŝi leteron
le scriverò (io scriverò a Lei = a te) a lungo
mi skribos al vi longe
le troverai (tu troverai esse)
vi trovos ilin
laviamoci! (noi laviamo noi!)
ni lavu nin!
egli ci darà (darà a noi) due mele
li donos al ni du pomojn
non ci credo (io non credo a ciò: ciò = tio)
mi ne kredas je tio
vi punirò (io punirò voi)
mi punos vin