Capitolo 15

El La bona lingvo
Iri al: navigado, serĉi


15.1. PAROLE COMPOSTE

Il numero delle radici che deve apprendere chi studia l'esperanto è considerevolmente inferiore a quello che è necessario apprendere studiando altre lingue, per l'uso che si fa in esperanto, oltre che di prefissi e suffissi, di parole composte.

Per tradurre il vocabolo italiano scrivania, che ha in se” i due concetti di tavolo e di scrittura, si uniscono le due parole corrispondenti in esperanto e si ottiene skribo-tablo, che significa appunto scrivania.

Come si vede, la parola principale (ossia quella determinata) sta dopo; la secondaria (ossia quella determinante) sta prima. L'ordine delle parole composte in esperanto è dunque per lo più inverso a quello italiano, in cui creiamo parole di questo tipo: il grattacielo, l’asciugamano, il cacciavite.

librovendejo
libreria
(libro libro, vendejo negozio)

radioaparato
apparecchio radio
(radio radio, aparato apparecchio)

skribmaŝino
macchina da scrivere
(skribi scrivere, maŝino macchina)

maŝinskribo
scrittura a macchina
(skribi scrivere, maŝino macchina)

lipharoj
baffi (peli delle labbra)
(lipo labbra, haro pelo, capello)

antaǔvidi
prevedere
(antaǔ avanti, vidi vedere)

multenombra
numeroso
(multe molto, nombro, numero)

unutaga
di un giorno
(unu uno, tago giorno)

unuataga
di del primo giorno
(unua primo, tago giorno)


Da questi ultimi esempi vediamo come la desinenza della prima parola, che normalmente si conserva solo quando l'eufonia lo richiede, si deve mantenere quando serve a specificare meglio nella parola composta il concetto della prima parte.