Capitolo 1

El La bona lingvo
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INTRODUZIONE E GRAMMATICA COMPLETA


L'italiano e l'esperanto sono due lingue diverse e funzionano in maniera completamente diversa

Se non si accetta questa cosa non si parlera' mai fluentemente in esperanto.

L'esperanto e' piu' simile al turco o al francese? E' piu' simile al turco, all'arabo, al swahili che all'italiano o al francese.

Non facciamoci ingannare dalle parole, che sembrano simili all'italiano. Malgrado le parole, l'esperanto e' piu' turco che italiano. Ma non vi spaventate perche' e facilissimo. Per cominciare tutta la grammatica e' in questo capitolo.

LA GRAMMATICA DELL'ESPERANTO HA SOLO DUE REGOLE MA SONO REGOLE FERREE CHE OGNI ESPERANTISTA HA SCOLPITE IN TESTA E CHE GLI FUNZIONANO AUTOMATICAMENTE.

DOBBIAMO ACQUISIRLE SUBITO.


Qualcuno dice che le regole dell'esperanto sono 16. Si tratta ovviamente di una esagerazione, perche' le regole dell'esperanto sono solo 2.


1. TUTTE LE PAROLE HANNO UNA FINALE, CHE E' LA COSA PIU' IMPORTANTE. E' QUELLO CHE BISOGNA GUARDARE SUBITO ED E' QUELLO CHE E' PIU IMPORTANTE.

Tutti i sostantivi finiscono per -O, gli aggettivi per -A, gli avverbi per -E ed i verbi per -I/-AS/-IS/-OS/-US/-U, a meno che non si tratti di liste di parole particolari, predefinite come i numeri, i pronomi, e simili, che funzionano anche senza finali.

AMO PAROLAS
AMA PAROLO
AMI PAROLE
significano cose molto diverse: l'amore parla, un discorso amorevole e amare verbalmente.
Le radici AM e PAROL danno solo un'idea generale di quello di cui si parla ma non sono cosi' importanti come in italiano.


2. La frase in esperanto si regge per il fatto che il soggetto non ha finali particolari, il verbo si riconosce dalla finale e tutte le altre cose devono essere collegate alla frase con l'accusativo o la finale -e dell'avverbio o con una preprosizione


PomO estAS verE belA fruktO = (La)mela e' molto bel frutto.
Pomo esto vero belo frukto non e' una frase comprensibile in esperanto


La grammatica e' finita tutto il resto e' solo apprendimento di parole ed applicazione di quelle due regole.

Non avendo altro da fare possiamo vedere l'alfabeto:

3. ALFABETO

1. L'alfabeto in esperanto conta 28 lettere, le quali corrispondono ad altrettanti suoni. Il principio fondamentale dell'alfabeto in esperanto è, quindi, che ogni lettera si legge sempre e solo in un modo:

a, b, c, ĉ, d, e, f, g, ĝ, h, ĥ, i, j, ĵ, k, l, m, n, o, p, r, s, ŝ, t, u, ŭ, v, z.

a, e, i, o, u sono vocali e si pronunciano come in italiano (e ed o non troppo aperte, né troppo chiuse). Le altre sono consonanti, e solo le seguenti, differiscono dall'italiano:

c si pronuncia sempre come z in marzo es.: cent cento, decidi decidere

ĉ si pronuncia sempre come c in celeste o ci in ciarla; es.: ĉevalo cavallo, feliĉa felice

g si pronuncia sempre come g in gallo o gh in ghiro; es.: giĉeto sportello, glaso bicchiere

ĝ si pronuncia sempre come g in gelo o gi in giostra; es.: ĝenerale generalmente, manĝi mangiare

h si pronuncia h debolmente aspirata come l'h tedesca nella parola haben o l'h inglese nella parola house; es.: homo uomo, helpi aiutare

ĥ si pronuncia h fortemente aspirata come ch tedesca in doch; es.: eĥo eco, ĥoro coro

ĵ si pronuncia come j francese in journal, cioè pressappoco sg(i); es.: ĵaŭdo giovedì, ĵus appena

k si pronuncia sempre come c in caldo o ch in chilo; es.: kalendaro calendario, kaj e

s si pronuncia sempre come s in orso; es.: sistemo sistema, simpla semplice

ŝ si pronuncia sempre come sc in asceta o sci in sciame; es.: ŝtono pietra, freŝa fresco

z si pronuncia sempre come s in rosa o z francese in zéro 1 es.: zorgi curare, rozo rosa

j si pronuncia sempre come i italiana in baia (baja) e mai (maj) e si considera come consonante es.: semajno settimana, lingvoj lingue;

ŭ si pronuncia sempre come u italiana in uomo e aura e si considera come consonante es.: ankaŭ anche, o.

Potete ascoltare una presentazione dell'alfabeto in https://www.youtube.com/watch?v=OPsdp1M5pjQ

2. Il principio fondamentale dell'alfabeto in esperanto, lo ripetiamo, è questo: per ogni lettera un solo suono, per ogni suono una sola lettera. Non si usano quindi mai gruppi di consonanti per un suono unico come in italiano; se si trovano in esperanto gruppi come gl, gn, sc, ph, bisognerà pronunciarli secondo le norme generali; p. es. glaso, ligno, scienco, lipharoj si pronunciano gh-laso, ligh-no, s-zzienzo, lip-haroj ecc.

Nelle radici esperanto non si trovano mai consonanti doppie, p. es. ĉevalo cfr. italiano cavallo, tuta cfr. italiano tutto, ecc. Ma nelle parole composte si avrà p.es. lit-tuko lenzuolo, da lit-o letto e tuk-o panno. 1 - Si ponga particolare attenzione alla distinzione tra le lettere c , s e z; c si pronuncia sempre come la z in marzo, s si pronuncia sempre come la s in orso e z si pronuncia sempre come la s italiana intervocalica in "rosa".

4. ACCENTO

1. L'accento in esperanto cade, nelle parole di più di una sillaba, invariabilmente sulla penultima: cioè sulla penultima vocale della parola. Sistèmo sistema, gramatìko grammatica, ìam una volta, m già, jàŭdo giovedì, ànkaŭ anche, ĝòjo gioia, lìngvoj lingue, semàjno settimana ecc. (Le ultime sei parole non si pronunciano: ìam, ĵaùdo, ankaù, ĝoìo, lingvòj, semaìno:: j e ŭ non sono vocali e quindi non contano nel calcolo della penultima vocale sulla quale cade l'accento).


5. ESERCIZIO

Per esercitarsi a pronunciare correttamente sin dall'inizio parole scritte in esperanto, si leggano i seguenti nomi italiani trascritti secondo i valori delle lettere dell'esperanto la pronuncia è la stessa dell'italiano, ma le doppie in esperanto, come in veneto ed in molte altre lingue, non esistono):

Karlo Carlo
Kostanco Costanzo
Darjo Dario
Priŝila Priscilla
Ernesto Ernesto
Enriko Enrico
FranĉeskoFrancesco
Karmelo Carmelo
Ĝuljo Giulio
Eljo Elio
Vinĉenco Vincenzo
Elia Elia
Lorenco Lorenzo
Kristina Cristina
Ĝoakino Gioacchino
ĈelestinoCelestino
Maŭro Mauro
Ĝorĝo Giorgio
Marjo Mario
Mariza Marisa
Maria Maria
Adalĝiza Adalgisa